ACCERTAMENTO

Nel reddito d’impresa l’analisi del principio di competenza va integrata

La presenza di componenti, nei quali manca una connotazione di certezza in relazione alla loro esistenza e dei quali non è possibile determinare in modo obiettivo l’ammontare, si manifesta spesso in sede di determinazione del reddito fiscalmente rilevante. Affinché vi sia una corretta applicazione del principio di competenza, si deve provvedere a considerare tutte le…

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Questionario: se non puntuale nessuno stop alla documentazione

Nel corso di controlli e ispezioni, gli organi verificatori chiedono al contribuente di produrre la documentazione fiscale utile per i riscontri del caso, spesso avvalendosi dell’invio di uno specifico questionario. Questa richiesta è solitamente circostanziata e confida nella completa reciprocità e buona fede da parte del contribuente in sede di risposta, prevedendo al contempo una…

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Nella solidarietà tributaria il debito prescinde dai libri obbligatori

L’articolo 2560 del codice civile stabilisce che l’alienante non viene liberato dai debiti, inerenti all’esercizio dell’azienda ceduta, anteriori al trasferimento, se non risulta che i creditori vi hanno consentito. Nel trasferimento di un’azienda commerciale risponde dei debiti suddetti anche l’acquirente dell’azienda, se essi risultano dai libri contabili obbligatori. Il legislatore tributario affronta la questione concernente…

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Principio di inerenza e onere probatorio

All’avvicinarsi degli adempimenti dichiarativi, in sede di redazione del bilancio si pone il problema dell’idonea valutazione dei componenti negativi redditualmente rilevanti, altrimenti dovendosi procedere ad opportune variazioni in aumento in sede di dichiarazione. L’art. 109 comma 5 del TUIR subordina la deduzione dei componenti negativi all’inerenza degli stessi all’attività dell’impresa: “le spese e gli altri…

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Risvolti presuntivi su finanziamenti e versamenti dei soci alla società

Nella recente norma di comportamento n. 194 dell’AIDC si afferma: “la presunzione contenuta nell’art. 46 del TUIR serve a distinguere i versamenti effettuati a titolo di mutuo (fruttifero o infruttifero) da quelli effettuati a titolo diverso (tipicamente ad incremento del patrimonio netto). Se il versamento è a titolo di mutuo, l’art. 1815 del codice civile…

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I rischi di indeducibilità ed elusività dei compensi agli amministratori

La disciplina fiscale del compenso corrisposto agli amministratori non trova completezza semplicemente seguendo le disposizioni del comma 5 dell’articolo 95 del Tuir, il quale stabilisce che i compensi spettanti agli amministratori delle società ed enti di cui all’articolo 73, comma 1, sono deducibili nell’esercizio in cui sono corrisposti. Tale considerazione è necessaria per introdurre quanto…

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La responsabilità del liquidatore non si spinge nel remoto

L’articolo 2495 del codice civile stabilisce che i liquidatori, a seguito dell’approvazione del bilancio finale di liquidazione, sono tenuti a chiedere la cancellazione della società dal registro delle imprese. Lo stesso dispone che sebbene vi sia stata l’estinzione della società, i creditori sociali non soddisfatti, dopo la cancellazione, possono far valere i loro crediti nei…

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La rilevanza fiscale delle valutazioni civilistiche di bilancio

Sulla inclusione o meno delle valutazioni di bilancio nell’articolo 2621 del codice civile, rubricato “false comunicazioni sociali”, si stanno susseguendo interventi giurisprudenziali in forza anche e soprattutto del nuovo dettato normativo della Legge 69/2015, il quale ha modificato in maniera rilevante l’articolo sopra citato. Assirevi, nel recente quaderno numero 20, sostiene che esistono due tipi…

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La presunzione sulla plusvalenza da cessione d’azienda è indipendente

Sovente capitava che, in tema di accertamento sulle plusvalenze realizzate a seguito di cessione di azienda, il valore dell’avviamento reso definitivo ai fini dell’imposta di registro, assumesse carattere vincolante per l’Amministrazione finanziaria. L’Amministrazione finanziaria pertanto era legittimata a procedere con un accertamento induttivo, qualora nel bilancio del soggetto economico vi fosse l’indicazione di un’entrata derivante…

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False fatture: non è sufficiente dimostrare l’avvenuto pagamento

La sentenza n. 4335 del 4 marzo 2016 emessa dalla Corte di Cassazione torna sul delicato tema dell’utilizzo delle false fatture, analizzando soprattutto il relativo onere probatorio e ribadendo che sul fronte difensivo non è certamente sufficiente la mera dimostrazione dell’avvenuto pagamento della prestazione fatturata. Alla luce della giurisprudenza dominante può dirsi configurata un’operazione inesistente…

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