1 Luglio 2022

Adempimenti In Diretta: la top 10 dei quesiti della puntata del 28 giugno

di Laura Mazzola
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Il trentaseiesimo appuntamento di Adempimenti In Diretta è iniziato, come sempre, con la sessione “aggiornamento”, nell’ambito della quale sono state indicate le novità relative alla normativa, alla prassi e alla giurisprudenza dell’ultima settimana.

La sessione “caso operativo” è stata poi dedicata alle operazioni Iva dei soggetti non residenti, mentre nell’ambito della sessione “scadenziario”, dopo aver ricordato le scadenze di fine mese, è stato riservato un focus sulla rateazione Irpef dei soggetti non possessori di partita Iva.

Infine, nella sessione “adempimenti in pratica” è stata esaminata la registrazione degli acquisti da soggetti non residenti con TS Studio.

Sono arrivati svariati quesiti; ne ho selezionati dieci, ritenuti più interessanti, da pubblicare oggi nella top 10 con le relative risposte.

Sul podio ci sono:

3. IVA: FATTURAZIONE OPERAZIONI TERRITORIALMENTE RILEVANTI

2. INTERESSI RATEIZZAZIONE DELLE IMPOSTE

1. 730 SENZA SOSTITUTO: IMPOSTE A DEBITO

 

# 10

Interessi rateazione


Gli interessi relativi alla rateazione Irpef devono essere indicati separatamente. Sulla prima rata, però, risulta un importo maggiore (di qualche centesimo). È corretto?

I.G.


La risposta è positiva.

Gli interessi, relativi alla rateazione, non vanno sommati all’imposta da versare, ma devono essere indicati separatamente, all’interno del modello F24, con il codice tributo 1668.

Sulla prima rata sono caricate automaticamente le eventuali differenze in più o in meno, rispetto al totale, dovute all’arrotondamento delle singole rate e sono nell’ordine di qualche centesimo di euro.

 

# 9

Determinazione acconti Irpef e cedolare dovuti


Come possiamo capire se gli acconti Irpef e gli acconti relativi alla cedolare sono dovuti o meno?

D.G. s.n.c.


Per stabilire se gli acconti per il 2022 siano dovuti o meno, occorre far riferimento all’importo “Differenza” (rigo RN34 o RN61 per l’Irpef, rigo LC1 – col. 5 per la cedolare secca).
Se il rigo “Differenza”:

  • non supera l’importo di 51,65 euro, l’acconto non è dovuto;
  • supera l’importo di 51,65 euro, l’acconto è dovuto nella misura del 100% dell’ammontare del rigo “Differenza”.

L’acconto così determinato deve essere versato:

  • in unica soluzione entro il 30 novembre, se l’importo dovuto è inferiore a 257,52 euro;
  • in due rate, se l’importo dovuto è pari o superiore a 257,52 euro, di cui, la prima rata, nella misura del 40%, entro il 30 giugno (ovvero entro il 22 agosto con la maggiorazione dello 0,40%), e la seconda, nella restante misura del 60%, entro il 30 novembre.

 

 

# 8

Acconto addizionale comunale all’Irpef


Quale è la misura dell’acconto relativo all’addizionale comunale all’Irpef?

L&L s.s.


L’acconto per l’addizionale comunale all’Irpef per il 2022 è pari al 30% dell’importo determinato, applicando al reddito imponibile relativo all’anno d’imposta 2021 (rigo RV17 – col. 2), l’aliquota deliberata dal Comune nel quale il contribuente ha la residenza alla data del 1° gennaio 2022.

 

# 7

Cedolare secca: proroga


Nell’ipotesi di proroga del contratto con cedolare secca, occorre comunicare la conferma dell’opzione all’Agenzia delle entrate?

L.R.


L’opzione per la cedolare secca comporta l’applicazione delle regole collegate per l’intero periodo di durata del contratto o, se l’opzione è esercitata nelle annualità successive alla prima, per il residuo periodo di durata del contratto.

Nell’ipotesi di proroga del contratto, occorre confermare l’opzione della cedolare secca contestualmente alla comunicazione di proroga.

Tale conferma deve essere effettuata nel termine previsto per il versamento dell’imposta di registro, ossia 30 giorni dalla scadenza del contratto o di una precedente proroga.

 

# 6

Detrazioni e cedolare secca


Compilando il modello dichiarativo di un cliente, con reddito fondiario tassato a cedolare secca, ho notato che la detrazione, all’interno del quadro RN, subisce delle variazioni. La cedolare ha quindi effetto sulla detrazione da lavoro dipendente?

L.R.


La risposta è positiva.

Il reddito assoggettato a cedolare, infatti, deve essere compreso nel reddito ai fini del riconoscimento della spettanza o della determinazione di deduzioni, detrazioni o benefici, di qualsiasi titolo, collegati al possesso di requisiti reddituali.

Diversamente, il reddito assoggettato a cedolare è escluso dal reddito complessivo e, sul reddito assoggettato unicamente a cedolare, non possono essere fatti valere rispettivamente oneri deducibili e detrazioni.

 

# 5

Pro-rata: operazioni accessorie


I contribuenti non titolari di partita Iva possono continuare a pagare con modello F24 cartaceo?

E.T.


La risposta è positiva.

I contribuenti non titolari di partita Iva possono effettuare i versamenti utilizzando il modello F24 cartaceo, oppure possono adottare le modalità telematiche di versamento, utilizzando i servizi messi a disposizione dell’Agenzia delle entrate (Entratel o Fisconline) o messi a disposizione dal sistema bancario e postale.

 

# 4

Iva: irrilevanza fattura emessa dal rappresentante fiscale


È rilevante la fattura emessa dal rappresentante fiscale, se vi è l’obbligo di applicazione dell’inversione contabile?

L.R.


In tale caso la fattura emessa dal rappresentante fiscale è irrilevante sotto il profilo Iva; infatti, solo l’integrazione operata dal committente, soggetto passivo di imposta, è idonea a documentare l’operazione ai sensi dell’articolo 17, comma 2, D.P.R. 633/1972.

 

# 3

Iva: fatturazione operazioni territorialmente rilevanti


In caso di operazioni territorialmente rilevanti nei confronti di privati, fattura il rappresentante fiscale?

L.C.


La risposta è affermativa.

In ipotesi di operazioni territorialmente rilevanti nei confronti di privati, in applicazione dell’articolo 17, comma 3, D.P.R. 633/1972, il non residente è obbligato a nominare un rappresentante fiscale (ovvero a identificarsi direttamente) al fine di documentare l’operazione.

Non può applicarsi l’inversione contabile ex articolo 17, comma 2, D.P.R. 633/1972, poiché il committente non riveste la qualifica di soggetto passivo.

 

# 2

Interessi rateizzazione delle imposte


Quale è la misura degli interessi da applicare per il calcolo della rateizzazione delle imposte?

I.C.


Gli interessi, ai fini della rateizzazione delle imposte, sono dovuti nella misura del 4% annuo, da calcolarsi secondo il metodo commerciale.

In particolare, occorre tenere conto del periodo decorrente dal giorno successivo a quello di scadenza della prima rata fino alla data di scadenza della seconda, e così via.

 

# 1

730 senza sostituto: imposte a debito


Modello 730 presentato senza sostituto. Come si procede al pagamento delle imposte dovute?

A.G.


Nell’ipotesi di 730 senza sostituto di imposta, ossia senza datore di lavoro o ente pensionistico, è possibile pagare le imposte dovute solo direttamente.

In particolare, il versamento deve avvenire attraverso la presentazione del modello F24 di pagamento.

Diversamente, il contribuente che ha presentato il modello 730 precompilato online può pagare all’interno della propria area riservata del sito dell’Agenzia delle entrate o, in alternativa, stampando il modello F24 e versando l’importo con le modalità ordinarie.

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