3 Luglio 2017

Quando il quadro RW fagocita il modello 730

di Giovanni Valcarenghi
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Alcuni Colleghi ci segnalano gentilmente una stranezza del sistema di acquisizione delle dichiaraizoni dei redditi che, ove confermato, merita un pronto intervento da parte delle Entrate.

Il caso è abbastanza semplice e frequente: un contribuente abilitato alla compilazione del modello 730 deve ottemperare agli obblighi in tema di monitoraggio fiscale e assolvimento delle imposte patrimoniali estere.

Le istruzioni per la compilazione del modello 730, al riguardo, prevedono quanto segue: “I contribuenti che presentano il Mod. 730/2017 devono, inoltre, presentare: … (omissis) … il modulo RW del mod. Redditi Persone fisiche 2017, se nel 2016 hanno detenuto investimenti all’estero o attività estere di natura finanziaria. Inoltre, il modulo RW deve essere presentato dai contribuenti proprietari o titolari di altro diritto reale su immobili situati all’estero o che possiedono attività finanziarie all’estero per il calcolo delle relative imposte dovute (Ivie e Ivafe)”.

Ed ancora: “I quadri RM e RT e il modulo RW devono essere presentati, insieme al frontespizio del mod. Redditi Persone fisiche 2017, nei modi e nei termini previsti per la presentazione dello stesso mod. Redditi 2017. Resta inteso che i contribuenti, in alternativa alla dichiarazione dei redditi presentata con le modalità appena descritte, possono utilizzare integralmente il mod. Redditi Persone fisiche 2017”.

Sembra dunque indubitabile, e così abbiamo sempre ragionato, che il modello 730 possa tranquillamente convivere con un successivo modello Redditi (sia pure “sui generis”) costiuito unicamente dal frontespizio e dal quadro RW.

Appare ancora evidente, inoltre, che il modello Redditi presentato non ha una funzione sostitutiva del modello 730, bensì unicamente una finalità integrativa (o di completamento) per le informazioni che non possono trovare collocazione nella prima dichiarazione presentata.

Chi si è così comportato nel passato, potrebbe avere oggi alcuni problemi con l’Agenzia, in quanto sono state recapitate alcune lettere nelle quali veniva riliquidata l’annualità, con la segnalazione – ad esempio – della esistenza di un maggior credito.

Contattato pazientemente il Call Center, sembra scoprirsi che la liquidazione dei modelli ha indebitamente attributo alla dichiarazione dei Redditi (con sola finalità integrativa delle informazioni relative al quadro RW) una finalità sostitutiva del modello 730.

La conseguenza è chiara: la dichiarazione semplificata scompare e rimane solo un modello Redditi con il quadro RW.

Sempre dal medesimo Call Center, si apprende ancora che tale anomalia non può essere corretta e sistemata in sede “telefonica”, ma sarebbe richiesto un intervento presso gli uffici dell’Agenzia, al fine di richiedere la conferma della dichiarazione erroneamente annullata.

Ora, tutto deve essere ancora verificato e vi terremo informati sugli esiti al ricevimento di nuovi e più precisi ragguagli.

Tuttavia, ci pare di poter svolgere alcune riflessioni che, si spera, possano contribuire a risolvere la problematica:

  • se il sistema annulla in modo errato una dichiarazione, bisogna prontamente mettere mano alle procedure informatiche, affiché ciò non avvenga;
  • se è vero quanto al punto che precede, non dovrebbe essere il contirbuente ad essere scomodato, specialmente in questo periodo, bensì dovrebbe provvedere direttamente chi ha commesso l’errore, ovviamente nella caso in cui la procedura seguita dal contribuente fosse corretta e conforme alle indicazioni dell’Agenzia delle Entrate;
  • ancora, se esiste un servizio di Call Center deputato alla sistemazione delle pratiche, ci pare davvero bizzarro il fatto che tale servizio non abbia una “competenza” per poter sistemare anomalie interne al sistema. Insomma, se il funzionario riscontra l’errore (così come è avvenuto nelle casistiche che si sono state segnalate) dovrebbe avere la possibilità di fare una segnalazione interna al sistema che avvii una procedura di auto correzione, per tutte le casistiche per le quali potrebbe essersi verificata l’anomalia. Quindi, basterebbe estrarre dal sistema le dichiarazioni presentate con il solo quadro RW (o altri quadri integrativi del modello 730) – che non saranno cero un milione – e provvedere a riconfermare l’eventuale dichiarazione indebitamente annullata;
  • infine, se si è riscontrato il problema, l’Agenzia dovrebbe provvedere con un comunicato stampa a segnalare il proprio errore a tutti i contribuenti, attivando una procedura di correzione ad hoc, ad esempio consentendo una comunicazione specifica per chi dovesse ricevere la lettera che segnala la presunta anomalia, in modo che – con una semplice mail – si possa provvedere alla correzione.

Il sasso è stato lanciato nello stagno; ora bisogna solo attendere che le acque si muovano.

L’efficienza di una pubblica Amministrazione si misura, a mio giudizio, in primo luogo dalla sua capacità di auto-correzione, in termini di velocità e di minimo incomodo per il contribuente.

Ai Colleghi che ci hanno segnalato la vicenda, oltre al ringraziamento, va l’augurio di non dover essere le “cavie” sulle cui pelle si sperimenterà (con inutile dispendio di tempo e fatica) una soluzione adeguata.

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