10 Marzo 2017

Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico

di Andrea Valiotto
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Il Monte dei Paschi nel Novecento. Storia di una banca pubblica (1929-1995)

Il Monte dei Paschi nel Novecento. Storia di una banca pubblica (1929-1995)Pier Francesco Asso e Sebastiano Nerozzi

Donzelli

Prezzo – 30,00

Pagine – 388


Questo volume racconta la storia del Monte dei Paschi di Siena dalla crisi del 1929 alla riforma bancaria dei primi anni novanta. Utilizzando fonti in larga parte inedite, gli autori esaminano per la prima volta le vicende di una banca che, assunte nel 1936 le vesti di Istituto di credito diritto pubblico, trasforma il suo modello di attività di fronte ai processi di cambiamento che hanno attraversato il nostro paese e scala la classifica dei principali istituti di credito del mondo. Sono qui descritte le principali strategie aziendali, le caratteristiche del modello operativo e l’andamento economico del Monte, dalla crisi degli anni trenta, quando esso costituisce un’àncora di stabilità per il sistema bancario dell’Italia centrale, ai tumultuosi anni quaranta, in cui è impegnato nel finanziamento della guerra e della ricostruzione; dai lenti ma continui successi realizzati durante il «miracolo economico» alla nuova crisi degli anni settanta, che vede la banca senese consolidare le sue posizioni, ampliando il sostegno alla «terza Italia» dei distretti industriali; dalla rapida espansione degli anni ottanta, con la costruzione di un gruppo bancario sempre più ampio e diversificato, alla tormentata trasformazione in società per azioni. Si tratta dunque di un’analisi che mette in evidenza i punti di forza e le capacità di adattamento mostrati dal Monte dei Paschi, ma anche i suoi limiti e i condizionamenti di fronte alle sfide provenienti da un contesto esterno sempre più globale e deregolamentato.

 

L’età vittoriana nella letteratura

L’età vittoriana nella letteraturaG.K. Chesterton

Adelphi

Prezzo – 14,00

Pagine – 211


G.K. Chesterton era incapace di introdurre anche solo una traccia di moderazione in ciò che faceva – si trattasse di alimentarsi, naturalmente, ma anche di attività per lui ancora più naturali, come leggere, scrivere o parlare. E così quando decise di raccontare attraverso una serie di ritratti – da Bentham a Carlyle, da Dickens a Hardy – l’età vittoriana, di cui lui stesso era una specie di ultimo, umorale testimone, scrisse questo libro unico e prezioso: una grande satira, che è anche un infinito atto d’amore. Una pagina dopo l’altra, l’intelligenza irrequieta e inclassificabile di Chesterton («Il compito dei progressisti è commettere errori; quello dei conservatori è di impedire che vengano emendati») riporta in vita uno dei grandi momenti della letteratura come l’abbiamo conosciuta, e come continuiamo ad amarla: lasciando spesso graffi, se non piccole ustioni, sulla nostra coscienza di vittoriani postumi, benché in larga parte inconsapevoli.

 

La testa scambiata

La testa scambiataEnzo Restagno

Il Saggiatore

Prezzo – 18,00

Pagine – 156


Il 5 giugno 1959, a Parigi, una piccola folla si raduna nel giardino accanto all’abbazia di Saint-Germain-des-Prés. Fra i presenti, Jean Cocteau: eccolo declamare versi in attesa dell’evento che tutti aspettano con trepidazione: oggi si inaugura il monumento che Pablo Picasso ha realizzato in onore di Guillaume Apollinaire. All’appello, però, manca proprio Picasso, e con lui Dora Maar. Sono loro i protagonisti di questa storia. Dal 1918, anno in cui il suo fraterno amico Apollinaire era morto, portato via dalla spagnola, l’astro di Picasso aveva iniziato a brillare di luce accecante: non c’era artista più acclamato di lui, in Europa e nel mondo. In quei quarant’anni aveva cambiato stili, case, amici, donne, ma il suo carattere era rimasto lo stesso: irriverente, sulfureo. E così la folla riunita a Saint-Germain, in quel pomeriggio di giugno, si trova davanti una testa in bronzo: bella, bellissima – come avrebbe potuto non esserlo? – e inequivocabilmente femminile.
Eppure nessuno ebbe niente da ridire, e meno di tutti Dora Maar, che di quella testa fu la modella. Dora: la fotografa, l’amica dei surrealisti, la musa di Guernica che la brutalità di Picasso aveva trasformato nella Femme qui pleure, soggetto straziato della sua produzione a cavallo fra gli anni trenta e quaranta. La testa scambiata è la storia delle vicende che legarono questi artisti, amici, amanti; una storia in cui il più potente motore delle sorti umane, l’amore, è declinato in tutte le sue forme, dalle più lievi alle più torbide. Ma La testa scambiata è anche la storia dell’arte del Novecento vista attraverso la lente di chi quella storia l’ha tessuta: a raccontarcela è Enzo Restagno, profondo conoscitore degli intrecci infiniti e inestricabili che congiungono vita e arte. Girovagando per la Parigi che vide il genio di Picasso all’opera, osservando con acutezza le sue sculture e i suoi dipinti, Restagno racconta una fiaba moderna, che della fiaba ha i toni drammatici, il valore paradigmatico, ma non il lieto fine.

 

I cacciatori

I cacciatoriIngar Johnsrud

Einaudi

Prezzo – 21,00

Pagine – 560


I corpi di due uomini vengono ritrovati a breve distanza di tempo. Entrambi sono stati uccisi ed entrambi sono identificati con un ex militare scomparso nel nulla. Ma come può la stessa persona morire due volte? Parallelamente, iniziano a emergere i particolari di una vecchia storia che risale ai tempi dell’ex Unione Sovietica e che adesso rischia di deflagrare. Quanto basta per scuotere le stanze della polizia di Oslo e sbattere in strada tutti i suoi uomini. Fredrik Beier e Kafa Iqbal in testa.

 

Cronache della discordia

Cronache della discordiaFrancesco Marocco

Mondadori

Prezzo – 18,00

Pagine – 288


Gli abitanti di Paludazzo e Montesole si odiano da sempre. Dimenticati dalla storia con la S maiuscola, abbandonati tra le grinze di un Meridione inaccessibile, avrebbero potuto continuare a covare il loro rancore all’infinito se nei palazzi del potere romano qualcuno non avesse deciso di dare uno scossone alle loro vite. Accorpati nel neonato municipio di Fiumesecco, i due paesi confinanti sono chiamati a eleggere il primo sindaco unificato. La vigilia del voto è agitata da un atavico terrore che serpeggia identico da entrambe le parti: finire sotto il giogo dell’odiato nemico, governati dal candidato dell’altro campanile. Le elezioni preoccupano anche l’ambizioso e opportunista presidente del consiglio, autore di un’epocale riforma elettorale che dovrà sancire inequivocabilmente vincitori e vinti, rendendo finalmente governabile il paese. Ma il granello di polvere capace di inceppare l’ingranaggio in apparenza infallibile uscirà proprio dalle urne di Fiumesecco, portando i riflettori della nazione intera ad accendersi sulle vite, i sogni e le disillusioni dei suoi abitanti. E se nessuno deve osare “unire ciò che Dio ha diviso”, come dice il parroco di Paludazzo, solo l’amore testardo e inarrestabile porterà un vento nuovo in quei luoghi. Cronache della discordia è un romanzo corale, sentimentale, incalzante, una commedia spassosa e disincantata, un viaggio in un’Italia il cui volto più vero si rivela a volte non nel celebrare la propria festa, ma nel veder rovinata quella degli altri.

Dottryna