31 Luglio 2015

Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico

di Andrea Valiotto
Scarica in PDF

Cronache Wagneriane

CRONACHE_WAGNERIANE_Massimo Mila

Bur

Prezzo – 13,50

Pagine – 304


A due secoli dalla nascita di Richard Wagner, la magistrale lettura d’autore di Massimo Mila ci introduce nell’universo di uno dei compositori più amati, e odiati, della storia. Con l’acutezza che lo contraddistingue, il critico musicale ripercorre la vita avventurosa e concitata di Wagner e il suo incredibile impatto sull’epoca, illuminando gli aspetti più suggestivi della sua opera: dallo scatenamento sensuale del Tannhäuser all’ambiguo misticismo del Parsifal, dall’esuberante ebbrezza vitale che attraversa la Tetralogia all’onnipotenza dell’amore che domina il Tristano, Mila descrive le intuizioni e le novità tecniche di un artista che riuscì come nessun altro a trasformare in musica le passioni e i sentimenti umani. E descrivendo il percorso che portò Wagner a rivoluzionare il linguaggio del teatro musicale, ci guida in profondità tra i capolavori di un musicista controverso che non smette di suscitare emozioni e turbamento in chi l’ascolta.

 

Tempo d’estate

TEMPO_DESTATEVanessa Lafaye

Neri Pozza

Prezzo – 18,00

Pagine – 368


Nel luglio del 1932 l’afa stringe in una morsa Heron Key, in Florida. L’aria è completamente immobile. Le nubi sono ammucchiate come cotone all’orizzonte. Le mangrovie hanno un odore muschiato e i pavoni strillano sui rami. Missy è, tuttavia, eccitata e felice. Si prepara per il barbecue del 4 luglio che, con lo spettacolo pirotecnico, rappresenta l’evento più atteso di Heron Key, l’unico a cui sono ammesse le persone di colore come lei – nella parte di spiaggia a loro riservata, ovviamente, anche se nessuno può dividere il cielo quando partono i fuochi d’artificio. Missy è a servizio dai Kincaid, una famiglia di bianchi misteriosamente infelice – lei mangia di nascosto, ingrassando a dismisura, lui beve di nascosto e trascorre tutto il suo tempo al Country Club. Una cosa davvero strana per la ragazza, visto che i Kincaid vivono in una casa grande, con i soffitti alti e un’ampia veranda che ospita un salotto all’aperto, e hanno un bel bambino coi riccioli biondi e gli occhi azzurri, cui Missy bada amorevolmente. L’eccitazione della giovane donna ha anche un’altra importante ragione: Henry Roberts. Quand’era una bambina, Henry le raccontava quelle storie che in seguito l’hanno trasformata in un topo di biblioteca, storie di posti sconosciuti, dai nomi come Zanzibar, Ceylon, Isola del tesoro. Dopo tanti anni, ora è tornato e Missy ha il cuore che le batte nel petto, anche se Henry non è più il ragazzo di un tempo – è magro, ha la barba corta, ispida e grigia che gli chiazza le guance non più lisce – ed è tornato a Heron Key solo perché lo zio Sam l’ha destinato, insieme con un carico di reduci della guerra sporchi e affamati come lui, a costruire il ponte che dovrebbe sostituire la traversata in traghetto per Fremont. Vive in quello che dovrebbe essere un campo di veterani ai margini del paese, e invece è un ammassamento di baracche fetide, dove servono un rancio diabolico. In città, quando il vento soffia nella direzione giusta e si sente il fetore delle latrine, tutti imprecano contro quel gruppo di ubriaconi e vagabondi. A Heron Key, però, va detto, l’ira monta facilmente, soprattutto dopo che le leggi razziali hanno imposto la segregazione in tutti i servizi pubblici. Le tensioni sono altissime e i linciaggi di neri pratica comune, come del resto in tutta la Florida. Missy, tuttavia, non ha tempo per le tristezze. Aspetta fiduciosa il 4 luglio, ignorando che sta per scatenarsi l’uragano più potente che si sia mai abbattuto sul Nord America. Una tempesta che metterà a dura prova il suo coraggio di giovane donna. Con una scrittura nitida ma potente, e una galleria di personaggi memorabili, Vanessa Lafaye costruisce un romanzo dal ritmo incalzante che porta alla luce un’intensa storia d’amore sullo sfondo dell’America degli anni Trenta, flagellata da disastri naturali e tumulti sociali, da emarginazioni e pregiudizi e, nello stesso tempo, abitata da donne come Missy, capace di opporsi a ogni avversità per difendere la sua libertà e il suo amore.

 

L’acquedotto di New York

LACQUEDOTTO_DI_NEW_YORKE.L. Doctorow

Mondadori

Prezzo – 9,50

Pagine – 252


Una mattina piovosa a New York, nel 1871. Il giovane Martin Pemberton rimane colpito da un omnibus a cavalli che porta un gruppo di anziani signori, tutti vestiti di nero, gli sguardi persi nel vuoto, le teste ciondolanti. Tra quei passeggeri a Martin sembra di riconoscere il proprio padre, che credeva morto da anni. Nel tentativo di rintracciare il veicolo e ritrovare quel genitore nemico che un tempo aveva rifiutato, Pemberton attraversa tutti gli strati della contraddittoria New York di fine Ottocento, assediata dalla miseria, devastata dalla guerra di Secessione da poco conclusa, ma già lanciata verso il nuovo secolo. Il giovane scopre a proprie spese che anche le vie illuminate dai recentissimi lampioni a gas, il telegrafo, i giornali che invadono la città, tutta la luccicante vernice della modernità nascondono di fatto una cupa congiura animata dagli istinti e dalle pulsioni più primitive, mentre il lettore rimane a domandarsi fino a quale punto di abiezione ci si possa spingere in nome della scienza e del progresso.

 

Comprare il sole

COMPRARE_IL_SOLESebastiano Vassalli

Einaudi

Prezzo – 18,00

Pagine – 184


Nadia Motta ha ventiquattro anni, nessun sogno e un’unica ambizione: il denaro. La sua vita da studentessa è solo una farsa, e i lavori occasionali più disparati le permettono di tirare avanti. Perché preoccuparsi? Il futuro prima o poi le “verrà incontro da solo”. E per quanto riguarda gli uomini? Faccende di poco conto. Se sua madre Stefi si definisce una “femminista storica” e crede di poterne fare a meno, lei è una “post-femminista”: inutile prenderli troppo sul serio, meglio puntare su un fidanzato con un bel lato “b” (babbeo), come Eros, che pensa di essere un grand’uomo ma gliela dà sempre vinta. Solo una cosa conta davvero, su questo Nadia non ha dubbi: i soldi, quella corrente che nasce chissà dove e spinge le nostre vicende in una direzione o nell’altra. E i soldi arrivano: Nadia vince ventuno milioni a una super lotteria, ritrovandosi da un giorno all’altro a dover maneggiare una cifra a sei zeri che solleverà le sue certezze come palloncini, fino a farle scoppiare in un mondo di traffici e avvocati, conti all’estero, misteri della finanza e amici dal lato “i” (quello intelligente) e dal lato “s” (quello stronzo) fin troppo sviluppati. Sola, e abbandonata a se stessa, Nadia sogna una città metafisica dove tutto è in svendita, piena di manichini sorridenti, castelli in aria e ruote panoramiche, e dove il Signore dei Saldi e dei Soldi sta in agguato appeso a un’enorme ragnatela…

 

Il Grande Male

IL_GRANDE_MALEGeorges Simenon

Adelphi

Prezzo – 18,00

Pagine – 147


 

Al centro di questo romanzo si staglia – occhiuta, dispotica, orgogliosa – una figura femminile tra le più memorabili delle tante che Simenon ci ha regalato: quella della signora Pontreau. Vedova, con tre figlie, barricata in una sprezzante e dignitosa miseria, la vediamo, in una delle prime scene a cui assistiamo, spingere giù dalla finestrella del granaio, con implacabile freddezza, il genero paralizzato da una crisi di epilessia. La morte di quel buono a nulla, di quell’inutile biondino dalle gambe molli, le consentirà di mettere le mani su una parte della proprietà e di riprendere un saldo controllo sulle figlie. Ma sullo sfondo, delirante e minacciosa, c’è un’altra donna, una vecchia domestica a ore, che forse ha visto, che forse ha dei sospetti, e che potrebbe parlare, o ricattarla. Perché tutto sia soffocato, perché una greve cappa di silenzio scenda sulle vittime e sui colpevoli, e perché ogni cosa, il paese come la grande casa dalle finestre sprangate delle Pontreau, ripiombi in una calma sinistra, il prezzo da pagare sarà altissimo – ma soprattutto occorreranno altre vittime. Con la crudele esattezza che è soltanto sua, Simenon ha ritratto una società arcaica e ripiegata su stessa, in cui è il potere delle donne a decidere della vita e della morte.