24 Luglio 2015

Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico

di Andrea Valiotto
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Dello spirito libero – Frammenti di vita e di pensiero

Dello-spirito-libero1-1Mario Tronti

Il Saggiatore

Prezzo – 20,00

Pagine – 316


Si dice che le categorie del Novecento non siano in grado di capire il presente. Falso. Solo il Novecento ci fa capire il dopo; solo chi lo ha attraversato e sofferto, tutto intero, può interpretare il presente con strumenti affilati. Mario Tronti, che il XX secolo l’ha vissuto da protagonista intellettuale – da marxista eretico – e ne è uscito sconfitto, non ha rinunciato all’esigenza, e al dovere, di capire. Oggi la libertà di pensiero è garantita, ma non è concesso un pensiero di libertà: il capitale ha conquistato tutto il mondo, e così è arrivato a conquistare anche tutto l’uomo. Non solo trattato di filosofia politica, Dello spirito libero è anche e soprattutto un capolavoro di resistenza: un’opera composta di frammenti, perché «non si può ormai pensare e scrivere che per frammenti, essendo esploso il mondo di ieri in mille pezzi». Un libro matto e disperatissimo, profondamente autentico. Scegliendo il procedimento analogico e lo stile metaforico, senza mai cedere all’autobiografia o alla confessione, Tronti richiama e contempla tragicamente i grandi temi della storia e dell’uomo: il Moderno occupato dal capitalismo e la concezione borghese della vita, la Rivoluzione d’ottobre e l’errore del socialismo subìto, il crollo del comunismo e la fine della storia; la memoria, le classi, il feticcio della merce, la critica della democrazia, l’autonomia della politica. Nelle riflessioni su libertà, destino e profezia risuonano le parole di Marx, Tocqueville, Smith; Montaigne, Hegel, Nietzsche; Musil, Kafka, Benjamin. Ma anche san Paolo, i vangeli, la Bhagavadgītā: essere dentro il proprio tempo senza appartenere al proprio tempo è possibile solo riscoprendo la dimensione spirituale del vivere, nella convinzione che contrapporre due orizzonti grandemente umani come cristianesimo e comunismo è stata una sciagura per la modernità. Dello spirito libero è un esercizio ascetico di pensiero complesso – come deve esserlo il pensiero che sfida se stesso – mai artificiosamente difficile, mai falso. Tronti è un autore che si mette in gioco fino in fondo. E al suo lettore non può chiedere di meno.

 

Grammatica dell’italiano adulto – L’italiano di oggi per gli italiani di oggi

GRAMMATICA_DELLITALIANO_ADULTO_-_LITALIANO_DI_OGGI_PER_GLI_ITALIANI_DI_OGGIColetti Vittorio

Il Mulino

Prezzo – 14,00

Pagine – 225


Questa è una grammatica amichevole ed essenziale del nuovo italiano, rivolta a chi è cresciuto e cresce in esso, lingua materna o della nuova patria: un rapporto vivo che suscita l’esigenza di saperne di più sulle norme che si rispettano (anche senza saperlo) e sugli errori che si commettono (in genere senza volerlo). Le regole sono suggerite a partire dalle loro infrazioni più comuni (di pronuncia, grafia, forme, sintassi), illustrando le cause remote delle une e le prospettive future delle altre.

 

L’ingegneria degli animali – Così funziona la vita

LINGEGNERIA_DEGLI_ANIMALI_-_COS_FUNZIONA_LA_VITAMark Denny, Alan McFadzean

Adelphi

Prezzo – 36,00

Pagine – 408


Unico detentore del linguaggio e del pensiero astratto, l’uomo crede di poter estendere questa unicità anche al suo assetto biomeccanico e alle sue facoltà sensoriali. In realtà, come dimostrano Mark Denny e Alan McFadzean in modo non di rado sconcertante, una così tenace prospettiva antropocentrica ha fondamenta fragili e illusorie. Il nostro scheletro non è adatto alla locomozione quanto quello di molti quadrupedi. E ognuno dei nostri sensi, per quanto efficiente, mostra nel confronto con altre specie carenze sia strutturali che funzionali: l’occhio ha un’acutezza quattro volte inferiore a quella di un falco pellegrino; e lo stesso vale per olfatto, udito e gusto, dove veniamo surclassati, nell’ordine, da talpe, gufi e panda minori. Persino le nostre più elaborate protesi tecnologiche, come quelle concepite per il volo, sembrano solo pallide imitazioni di congegni ingegneristici e cognitivi preesistenti: basti pensare all’ossatura robusta e leggera degli pteranodonti, capolavori di aerodinamica di ottanta milioni di anni fa; al «veleggiamento dinamico» degli albatri, che permette di coprire lunghissime distanze con un minimo dispendio di energia; o all’orientamento nei colombi, «piattaforme volanti di rilevazione a distanza» dotate di strumentazione per la navigazione celeste, ricevitori acustici a banda larga, sensori di campo magnetico. Percorrendo questa impressionante varietà di soluzioni adattative, Denny e McFadzean risalgono all’incidenza delle leggi fisiche e matematiche e dei vincoli chimici sul processo evolutivo – dalla gravitazione alla luce, dalle leggi allometriche ai processi di auto-organizzazione della materia. E soprattutto chiariscono come ogni specie porti con sé una rappresentazione del mondo esterno irriducibile alle altre, formando una fantasmagoria di letture tra loro fittamente intrecciate.

 

L’analfabeta che sapeva contare

LANALFABETA_CHE_SAPEVA_CONTAREJonas Jonasson

Bompiani

Prezzo – 19,00

Pagine – 496


Il 10 giugno 2007, il re e il primo ministro della Svezia scompaiono durante un ricevimento ufficiale al castello reale. Si diffonde la voce che entrambi non si sentissero bene, ma la verità è diversa, e la storia molto più complicata. Tutto ha inizio a Soweto, dove vive Nombeko, una ragazzina particolare che non sa né leggere né scrivere, ma che è molto curiosa e non sta mai ferma. E, soprattutto, ha una confidenza sorprendente e innata abilità con i numeri e le equazioni più complesse. Un piccolo genio che, grazie all’algebra, si trova catapultata dai sobborghi di Johannesburg, nel cuore di un intrigo mondiale, nel centro del mondo, a stretto e pericolosissimo contatto con il re di Svezia e il suo primo ministro. Eccentrici personaggi accompagnano questa piccola analfabeta che sa contare: un disertore americano leggermente matto, due fratelli gemelli che però all’anagrafe sono una sola persona, tre ragazzine cinesi negligenti, una baronessa coltivatrice di patate e, come detto, il re svedese e il primo ministro. Dopo Il centenario che saltò dalla finestra? E scomparve, Jonas Jonasson ci racconta una nuova, straordinaria e scoppiettante avventura, colma di colpi di scena, traboccante di divertito e intelligente umorismo. E ci fa dono di un nuovo, indimenticabile personaggio, che dai margini del mondo arriva al cuore dei lettori.

 

Luce perfetta

LUCE_PERFETTA-1Marcello Fois

Einaudi

Prezzo – 20,00

Pagine – 314


 

«Non è facile stabilire per quanto tempo una passione possa covare». Cristian è intraprendente e deciso, «uno di quegli uomini che, a certe donne particolarmente intuitive, fanno l’effetto di parlare anche quando tacciono». Maddalena è altrettanto tenace, e ha dalla sua la forza di saper immaginare – e insieme difendere – il proprio futuro. Sarebbero perfetti l’uno per l’altra, se il loro destino comune non avesse il nome di Domenico. Il sentimento che lega Domenico a Cristian «da un punto di vista della linea parentale genetica non ha nessun valore, ma da quello della linea parentale affettiva è quanto basta per dare senso a una vita intera». Anche se hanno cognomi diversi, infatti, i due ragazzi crescono come fratelli. E quando – passati i furori dell’adolescenza – Nuoro si organizza per apparecchiare la festa di fidanzamento di Domenico e Maddalena (nel frattempo rimasta incinta), diventa chiaro a tutti che per Cristian non c’è piú spazio. Se non fosse che lui è un Chironi, appartiene cioè a una famiglia «sempre caduta in piedi, perché il suo destino è di sembrare lí lí per precipitare, ma poi questo non accade mai». Tanto che quando si mette in mezzo Mimmíu – padre di Domenico, zio adottivo di Cristian – diventa evidente che la stirpe dei Chironi è troppo ingombrante per poter essere tollerata. Del resto «non si conosce veramente qualcuno finché non lo si può paragonare a se stessi»… Dopo Stirpe e Nel tempo di mezzo, un romanzo – attesissimo – colmo di passioni sopite, di tradimenti, colpi di scena e riconciliazioni. Una storia che si scioglie, infine, in un duello epico, dove nella vicinanza e nell’assenza si gioca la partita della vita. Gli anni Ottanta della speculazione edilizia in Sardegna, mescolati alle canzoni di Gazebo e al Conte di Montecristo, fanno da sfondo a una vicenda in cui il cuore dell’intera umanità sembra essere piú che mai esposto agli occhi del lettore. Un esercizio crudele eppure necessario, per sentire addosso quella luce perfetta che ammanta i nostri ricordi. Con la speranza di riconquistare la propria identità e i propri desideri, fino a comprendere che sognare è «immaginare se stessi esattamente nel posto in cui ci si trova».