26 Novembre 2014

Intervista al condirettore di Crisi e Risanamento

di Euroconference Centro Studi Tributari
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Buon giorno dottor Ceradini, innanzitutto volevamo chiederLe perché “Crisi e risanamento”?

Una sera a cena con Massimo Conigliaro ci siamo scambiati qualche opinione in merito all’andamento economico del Paese e da lì il discorso, come purtroppo spesso accade quando non si riesce a scindere il professionista dall’uomo, abbiamo iniziato a discutere di diritto fallimentare, materia che ci vede entrambi impegnati professionalmente, e ci siamo chiesti perché bisogna pensare sempre in negativo e non anche in positivo. Da qui è nata l’idea di “Crisi e risanamento” il cui stesso nome lascia intendere come la scommessa deve essere sulla rinascita delle imprese.

 

Lei e il dottor Conigliaro siete consci della scommessa fatta?

Indubbio che ormai il panorama editoriale, avvantaggiato dalla sviluppo della commercializzazione ma soprattutto visualizzazione delle riviste via internet, è forse saturo di prodotti. E probabilmente non sfugge a questa regola nemmeno il mondo del diritto fallimentare e della crisi d’impresa. Tuttavia, secondo noi e l’editore, i commercialisti, ma con questo non voglio escludere anche gli altri professionisti impegnati nell’arduo compito di salvare imprese in crisi, non hanno lo strumento che desiderano per offrire supporto e consulenza agli imprenditori in crisi. Ecco perché abbiamo ideato una rivista dedicata non solo ai professionisti che, avendone fatto un’area di specializzazione, si dedicano quasi esclusivamente alla materia fallimentare (curatori fallimentari, commissari liquidatori, consulenti) ma anche e soprattutto a chi deve conoscere gli strumenti oggi disponibili e sempre più efficaci per gestire anticipatamente la crisi e “salvare” l’azienda in difficoltà.

 

Vi siete posti degli obiettivi specifici?

L’obiettivo primario, sperando di raggiungerlo, è quello di offrire di volta in volta una sintesi ragionata dei diversi aspetti della materia, non soltanto sotto il profilo giuridico, ma anche di pianificazione economica e finanziaria; irrinunciabile è poi la valutazione delle problematiche anche sotto l’aspetto fiscale e tributario.  Vogliamo cercare di approfondire modalità e strumenti per intercettare le condizioni di crisi, e cogliere ogni possibile opportunità di risanamento, per evitare quanto più possibile l’esito fallimentare. Il fallimento è la morte dell’imprenditore, e da un certo punto di vista la sconfitta di chi poteva in qualche modo, ove ovviamente possibile, cercare di intervenire, ma soprattutto deve costituire l’estrema ratio per tutelare la par condicio creditorum, perfetta giuridicamente e come noto inconsistente dal punto di vista sostanziale.

 

Come è strutturata la rivista?

Alla luce di quanto detto prima cerchiamo di affrontare anche i temi della quotidiana attività di curatori fallimentari e consulenti fiscali delle procedure concorsuali, privilegiando sempre l’aspetto operativo e la soluzione di casi concreti. Ci occupiamo quindi:

  • di diritto, per evidenziare struttura ed evoluzione sia interpretativa sia di prassi applicativa, professionale e processuale, degli strumenti disponibili e dei diversi soggetti coinvolti, a vario titolo;
  • di aspetti operativi, principalmente incentrati sulla costruzione dei piani di risanamento nei suoi aspetti numerici e verificando la possibilità e l’opportunità di utilizzo delle operazioni straordinarie che si rendono necessarie;
  • di aspetti fiscali, analizzando le diverse problematiche che la gestione del risanamento genera, per imposte dirette ed indirette, e con riferimento sia al debitore che ai creditori.

Non meno importante è l’osservatorio dove segnaliamo le  principali e più significative pronunce giurisprudenziali e gli orientamenti della prassi, provvedendo a un sintetico commento che ne evidenzi la portata e l’impatto sul lavoro quotidiano di chi si occupa di risanamento, direttamente od indirettamente; in sostanza, un po’ di tutti.

Da ultimo, abbiamo inserito una rubrica dedicata all’analisi della legge fallimentare.

 

Ci può dire come sono divise le aree tematiche?

Certo, per quanto riguarda la sezione per così dire dottrinaria abbiamo pensato ad approfondire il tema degli obblighi contabili in concordato, questione spesso non chiara, dei crediti dei soci, ai quali talvolta si nega persino il diritto al voto, del quasi nuovo art. 169bis LF e dei possibili effetti della proposta di concordato sui rapporti in essere, per finire con il nuovo corso che pare il Notariato apprezzi sulla possibilità di procedere alla trasformazione societaria in procedura. Chiudiamo con il tema dell’anticipo dei crediti e relativa cessione, alla luce degli effetti del diritto di compensazione previsto dal contratto di conto corrente.

Approfondiamo inoltre, cosa accade nella pratica operativa a fronte del pignoramento dei conti correnti, per comprendere quali limitazioni può comportare l’automatic stay e gli effetti sulla disponibilità della liquidità in coso di procedura, e analizzeremo la logica del piano concordatario in continuità, con particolare riferimento alle debolezze che ne rallentano molto l’utilizzo.

Con riferimento alla diagnosi della crisi, affrontiamo un tema che diviene sempre più centrale, approfondendo la natura delle pregiudizievoli bancarie, e quindi gli Indicatori di rischio bancario in CR, il senso delle segnalazioni, le tempistiche e le regole utili per evitarle.

Dal punto di vista tributario, ci occupiamo di note di accredito e procedure concorsuali e facciamo il punto sulla disciplina e gli orientamenti in tema di IVA e falcidia nel concordato preventivo.

Infine uno sguardo alla transazione fiscale e contributiva, oneri operativi di predisposizione e verifica dell’atteggiamento degli uffici, cercando di delinearne vantaggi e svantaggi per la procedura.