13 Maggio 2014

La società in perdita di un gruppo in utile

di Ennio Vial
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Come noto, l’art. 110 co. 7 del tuir impone alle imprese appartenenti al medesimo gruppo ma residenti in Paesi diversi, di applicare il valore normale nelle transazioni relative a beni e servizi realizzate tra le stesse.

Una questione che può destare particolare perplessità in capo agli operatori è la seguente.

E’ pensabile che una società del gruppo possa operare in perdita mentre il gruppo è complessivamente in utile? Anche se abbiamo applicato il prezzo corretto, c’è quel non so chè che ci lascia perplessi. Le linee guida dell’OCSE in materia di Transfer price affrontano la questione al paragrafo 1.70 e seguenti del capitolo I relativo al principio di libera concorrenza.

Viene innanzitutto evidenziato come la coesistenza di una perdita di una società con un utile del gruppo è sicuramente possibile ma richiede una attenta analisi dei prezzi infragruppo praticati.

Le perdite possono essere legate ad elevati costi di avviamento, condizioni economiche sfavorevoli, inefficienze o altri validi motivi commerciali; tuttavia, si evidenzia come una impresa indipendente non possa sostenere una situazione di perdita in modo indefinito. Infatti, o si “chiude bottega” o ci si sia orienta verso altri business.

Diversamente, all’interno del gruppo potrebbe accadere che una società venga sacrificata all’interesse generale per un periodo indefinito.

In una simile fattispecie, il primo step è quello di valutare attentamente i prezzi infragruppo in quanto l’impresa in perdita potrebbe non ricevere un compenso adeguato dal gruppo multinazionale del quale fa parte in relazione alle attività svolte e ai rischi assunti.

Una diversa spiegazione potrebbe essere la seguente: la società produce un prodotto che fisiologicamente determina una perdita ma che interessa al gruppo nel suo complesso in quanto serve a completare la gamma dei prodotti offerti.

E’ immediato rilevare come un’impresa indipendente realizzerebbe tale tipo di servizio/bene solo a fronte di un compenso adeguato. Di conseguenza, un approccio a questo tipo di problema, relativo al transfer pricing, consisterebbe nel presumere che l’impresa in perdita riceva lo stesso tipo di compenso che riceverebbe un’impresa indipendente sulla base del principio di libera concorrenza.

Qui dobbiamo evidenziare come nessuno ha interesse a sviluppare una linea in perdita, a meno che non troviamo qualcuno che, proprio per completare la sua gamma di offerta, è disposto a pagarci in modo da consentirci un utile.

Sul tema delle perdite, inoltre, si innesta anche quello delle strategie commerciali del gruppo o della società appartenente al gruppo.

La sopportazione di perdite potrebbe essere connessa ad una strategia di penetrazione di un dato mercato. Le linee guida propongono il caso del produttore che può ribassare i prezzi dei suoi beni, anche fino al punto di realizzare temporaneamente perdite, allo scopo di entrare in nuovi mercati, aumentare la propria quota sul mercato attuale, lanciare nuovi prodotti o servizi o scoraggiare potenziali concorrenti.

E’ evidente, tuttavia, come prezzi particolarmente bassi dovrebbero essere praticati solo per un periodo di tempo limitato, con l’obiettivo specifico di incrementare gli utili nel lungo termine.

Se la perdita si protrae per diversi anni, ad esempio in capo ad un distributore, questi potrà chiedere una riduzione del prezzo al produttore: o partecipi anche tu alla mia politica di sviluppo che si sta rivelando più ardua del previsto o io ci rinuncio!

In sostanza, se questa strategia di definizione dei prezzi continua ad essere adottata oltre un periodo ragionevole, una rettifica del prezzo di trasferimento potrebbe risultare appropriata, soprattutto nel caso in cui dati pluriennali comparabili dimostrino che le perdite siano state subite per un periodo di tempo più lungo rispetto a ciò che avverrebbe per imprese indipendenti comparabili.

La linea guida che devono seguire gli operatori è sempre la medesima: valutare come si sarebbe comportato un operatore indipendente in una transazione comparabile.