28 Gennaio 2016

La Comunicazione annuale dati Iva per il 2015 – parte 2

di Federica Furlani
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Proseguiamo l’analisi sulla Comunicazione dati Iva per il 2015 iniziata con un precedente articolo pubblicato qualche giorno fa.

Il modello si compone di tre Sezioni.

Nella Sezione I, dedicata ai dati generali, devono essere indicati, oltre ai dati del contribuente persona fisica o giuridica, l’anno di imposta “2015” e il codice dell’attività svolta desumibile dalla tabella di classificazione delle attività economiche ATECO 2007, tenendo conto che nell’ipotesi di esercizio di più attività, va indicato il codice relativo all’attività che ha realizzato il maggior volume d’affari.

Nella Sezione II vanno indicati i dati relativi alle operazioni effettuate espressi in unità di euro, tenendo conto delle variazioni eseguite ai sensi dell’art. 26.

In particolare nel rigo CD1 CAMPO 1, è necessario indicare l’ammontare complessivo, al netto dell’Iva, delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi interne, intracomunitarie e delle esportazioni effettuate nel corso dell’anno 2015, rilevanti agli effetti dell’IVA, comprese quelle ad esigibilità differita, non soggette ad Iva ex artt. da 7 a 7-septies Dpr 633/72 per le quali è stata emessa fattura nonché quelle emesse senza addebito di Iva per applicazione del reverse charge.

Al rigo CD1 CAMPO 2, è necessario indicare l’ammontare complessivo delle operazioni non imponibili (già comprese nel campo 1), e quindi:

  • le esportazioni e le altre operazioni non imponibili, che possono concorrere alla formazione del plafond, ad eccezione delle operazioni intracomunitarie di cui le sole cessioni di beni devono essere indicate nel successivo campo 4;
  • le operazioni non imponibili effettuate nei confronti di esportatori che hanno presentato la dichiarazione di intento;
  • le altre operazioni qualificate non imponibili che non concorrono alla formazione del plafond (es. la parte non imponibile dei corrispettivi inerenti ad operazioni rientranti nel regime del margine, le cessioni a viaggiatori extracomunitari ex art. 38-quater).

Al rigo CD1 CAMPO 3, è necessario indicare l’ammontare delle operazioni esenti di cui all’art. 10, mentre nel CAMPO 4, va indicato l’ammontare complessivo delle cessioni di beni intracomunitarie non imponibili annotate nel registro IVA delle fatture emesse o in quello dei corrispettivi.

Nel rigo CD1 CAMPO 5, vanno indicate le cessioni di beni strumentali imponibili già comprese nel campo 1.

Passando alle operazioni passive, al rigo CD2 CAMPO 1, è necessario indicare l’ammontare complessivo, al netto dell’IVA, delle operazioni passive all’interno, intracomunitarie e di importazione effettuate nel corso dell’anno 2015, e poi nei campi successivi va specificato:

  • campo 2: l’ammontare complessivo degli acquisti non imponibili già compresi nel campo 1 del medesimo rigo e cioè gli acquisti all’interno e le importazioni effettuati senza pagamento dell’imposta, con utilizzo del plafond, gli acquisti all’interno oggettivamente non imponibili, effettuati senza utilizzo del plafond, mentre non devono essere comprese le operazioni intracomunitarie non imponibili di acquisto di beni in quanto devono essere necessariamente annotate nel successivo campo 4.
  • campo 3: l’ammontare degli acquisti all’interno esenti;
  • campo 4: l’ammontare complessivo degli acquisti intracomunitari di beni;
  • campo 5: gli acquisti di beni strumentali imponibili già comprese nel campo 1 del medesimo rigo.

Si tratta di:

  • beni ammortizzabili, materiali o immateriali, di cui agli articoli 102 e 103 Tuir, compresi i beni di costo non superiore a 516,46 euro e compreso il prezzo di riscatto per i beni già acquisiti in leasing (ad esempio macchinari, attrezzature, impianti, ecc.);
  • beni strumentali non ammortizzabili, computando l’importo dei canoni relativi ai beni strumentali, acquisiti con contratti di leasing, usufrutto, locazione o ad altro titolo oneroso e il corrispettivo relativo all’acquisto di beni strumentali non ammortizzabili (ad esempio terreni).

Nel compilare la Sezione III del modello in cui indicare l’Iva esigibile (CD4), relativa alle operazioni effettuate nel 2015, per le quali si è verificata l’esigibilità, ovvero relativa ad operazioni effettuate in anni precedenti, per le quali l’imposta è diventata esigibile nel 2015, e l’Iva detratta (CD5), relativa agli acquisti registrati nel 2015 per i quali è stato esercitato il diritto alla detrazione, non deve tenersi conto di eventuali operazioni di rettifica e di conguaglio, come ad esempio si verifica con il calcolo definitivo del pro-rata che viene fatto solo in sede di dichiarazione annuale.

Il saldo dell’IVA a debito o a credito di cui al rigo CD6 non è pertanto confrontabile con quello risultante dalla dichiarazione annuale che tiene conto di eventuali operazioni di conguaglio e di rettifica, del credito relativo all’anno precedente, dell’eventuale suo utilizzo, di rimborsi infrannuali richiesti, eccetera.