ACCERTAMENTO E CONTENZIOSO

Il nodo irrisolto delle dichiarazioni di terzi nel processo tributario

La riforma del processo tributario non ha toccato l’articolo 7 D.Lgs 546/1992, relativo ai poteri delle Commissioni Tributarie, che prevede il divieto di giuramento e prova testimoniale. L’interpretazione di questa norma ha acquistato una particolare rilevanza da quando la Corte Costituzionale (sentenza n. 18/2000) dopo aver dichiarato infondate le questioni di legittimità costituzionale inerenti il…

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Ruolo impugnabile anche dopo sessanta giorni dall’estratto

La conoscenza della iscrizione a ruolo mediante l’estratto di ruolo non comporta l’onere bensì solo la facoltà dell’impugnazione, il cui mancato esercizio non determina alcuna conseguenza sfavorevole in ordine alla possibilità di contestare successivamente, in ipotesi dopo la notifica di un atto “tipico”, la pretesa della quale il contribuente sia venuto a conoscenza. È questo…

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Le notifiche degli atti impositivi al condominio

La notifica degli atti giudiziari, per essere valida, deve essere eseguita da un soggetto abilitato (l’ufficiale giudiziario, il messo comunale o anche lo stesso avvocato); conseguentemente, la consegna della copia al legittimo destinatario determina la perfetta conoscenza, da parte di quest’ultimo, dell’esistenza e del contenuto dell’atto ricevuto. La notifica di un avviso di accertamento eseguita…

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Direttiva n. 1/2018 della GdF: alcuni principi generali

Ci vorrà tempo, e tanto, per assimilare e metabolizzare il lungo e densissimo documento redatto dal Comando Generale della Guardia di Finanza con il quale si forniscono Direttive per l’attività di verifica. Detto documento, che fa seguito al precedente, e pure assai corposo, documento n. 1/2008, ha infatti trattato tante e tali questioni da imporre…

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Utilizzo e valenza delle risultanze delle indagini finanziarie

Con circolare 1/2018, la Guardia di Finanza, a distanza di ben dieci anni dal suo ultimo contributo, si è dotata di nuove direttive per contrastare il fenomeno dell’evasione e delle frodi fiscali, tenendo conto dell’evoluzione legislativa e giurisprudenziale intervenuta in materia. Di notevole rilevanza è la questione relativa all’utilizzo e alla valenza della documentazione bancaria…

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Attività professionale ed indagini finanziarie

Come noto, ai fini delle imposte sui redditi, l’articolo 32, comma 1, n. 2, D.P.R. 600/1973 contiene la disciplina sostanziale di riferimento in tema di indagini finanziarie. In particolare, una volta acquisiti i dati bancari relativi al contribuente sottoposto a verifica fiscale, lo stesso dovrà fornire adeguata prova contraria, necessaria a vincere le presunzioni legali…

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Accertamento verso società di persone e litisconsorzio necessario

In materia tributaria, l’unitarietà dell’accertamento che è alla base della rettifica delle dichiarazioni dei redditi delle società di persone e delle associazioni di cui all’articolo 5 D.P.R. 917/1986 e dei soci delle stesse e la conseguente automatica imputazione dei redditi a ciascun socio, proporzionalmente alla quota di partecipazione agli utili ed indipendentemente dalla percezione degli…

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Le violazioni di lieve entità hanno rilevanza penale?

Il D.Lgs. 24 settembre 2015, n. 158, ha recato una profonda revisione del sistema sanzionatorio, in attuazione dell’articolo 8, comma 1, della Legge 11 marzo 2014, n. 23. Simmetricamente, ai fini penali-tributari il legislatore ha notevolmente rivisto le soglie di punibilità per alcuni reati come quelli che sanzionano, per esempio, l’omesso versamento delle ritenute alla…

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La Cassazione precisa i limiti della dichiarazione fraudolenta

La Suprema Corte, con la sentenza n. 47603 del 2017, si è nuovamente pronunciata in materia di reati tributari, con particolare riferimento alle fattispecie di emissione di fatture per operazioni inesistenti (articolo 8 D.Lgs. 74/2000) e di dichiarazione fraudolenta (articolo 2 D.Lgs. 74/2000). Nel caso di specie, il provvedimento di cui al presente intervento si…

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Il pagamento parziale non interrompe la prescrizione

In tema di riscossione, il pagamento parziale delle somme iscritte a ruolo, se non accompagnato dalla precisazione della sua effettuazione in acconto, non può valere come riconoscimento del debito e, come tale, non è idoneo ad interrompere il corso della prescrizione. È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione con ordinanza del 3 gennaio…

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